


Prof. Emilio Betti
MEDICO CHIRURGO
Chirurgo Estetico e Dermatologo - Direttore DermoEstetica Italiana
Docente e Tutor Universitario Dermatologia, Medicina Rigenerativa e Medicina Estetica
MASTER IN CHIRURGIA ESTETICA
SPECIALISTA IN DERMATOLOGIA E MTS
DERMATOLOGO PLASTICO – ISPLAD – CENTRI LASER
Consulente Lega Tumori di Pisa - LILT
Responsabile Scientifico Nazionale Tutela Medici Estetici e per la Regione Toscana
Consulente Tecnico D’Ufficio – CTU - del Tribunale di Lucca per il danno estetico
Consulente Specialista Arma dei Carabinieri
Visite su appuntamento: Centri Medici Cell. 329 110 89 58
Crioterapia
Che cos’è la Crioterapia:
La Crioterapia (o terapia mediante il freddo) è una metodica efficace per il trattamento di lesioni cutanee superficiali di natura benigna, estetica, pre-maligna e (in alcuni casi selezionati) anche maligna. Può essere usato come trattamento di scelta, come metodo alternativo e in aggiunta ad altre terapie.
In cosa consiste il trattamento:
La terapia si basa sull’applicazione a livello cutaneo di azoto liquido, un gas che viene refrigerato fino alla temperatura di -196°C. Posto a contatto con la cute tramite apposito dispositivo, l’azoto liquido congela istantaneamente la lesione da trattare.
Viene utilizzata per:
• ACNE. Nell’acne la Crioterapia viene impiegata soprattutto come Cryopeeling che, come tutti i peeling, fa distaccare l’epidermide
provocando l’espulsione delle microcisti e levigando in parte gli esiti cicatriziali.
• ALOPECIA AERATA. Viene usata una tecnica simile al Cryopeeling ma molto più soft: lo scopo è soltanto revulsivante.
• COUPEROSE. Il Cryopeeling abbastanza spinto provoca la trombosi dei piccolissimi vasi superficiali.
• EMANGIOMI. La Crioterapia, in associazione ad altri trattamenti (Laser, Chirurgia, Embolizzazione), riduce la massa dell’angioma provocando una trombosi vasale: il trattamento va ripetuto in più sedute.
• ANGIOMA PIANO. In associazione ad altri trattamenti (Dye Laser), il trattamento è analogo alla Couperose.
• ANGIOCHERATOMI. Il trattamento si pratica con le sonde ed è alternativo o complementare ad altri trattamenti (Laser Argon,
Elettrocoagulazioni).
• LENTIGGINI. La Crioterapia danneggia i melanociti e quindi provoca una notevole depigmentazione.
• CHERATOSI SEBORROICHE. Le “macchie” delle regioni fotoesposte sono certamente gli inestetismi che più frequentemente e con più successo si trattano con la Crioterapia. E’ una metodica rapida e sicura che raramente è causa di insuccessi e complicanze. Quando sono molte e ravvicinate (es. dorso mani) si può ricorrere anche alla tecnica del Cryopeeling che può risolvere il problema anche in una sola seduta.
• DISCHERATOSI. Sono lesioni rossastre e desquamanti dovute all’esposizione cronica al sole: per queste lesioni la Crioterapia è il trattamento di elezione poiché le distrugge senza lasciare cicatrice. Questo trattamento riveste anche un valore di prevenzione oncologica poichè tali lesioni, lasciate a lungo, possono evolvere nell’epitelioma spinocellulare.
• RINOFIMA. La Crioterapia, anche in questo caso, può essere usata in alternativa o in combinazione con altri trattamenti (Laser, Chirurgia)
Per tutte le lesioni da trattare è necessaria una valutazione preliminare attenta sulla loro natura, numero, dimensioni, spessore e localizzazione per raggiungere il miglior risultato clinico e cosmetico possibile.
Chi può fare la Crioterapia:
la crioterapia è adatta in sostanza a tutti i tipi di pazienti sopra i 6 anni di età; eventuali patologie concomitanti che controindichino tale trattamento saranno valutate in base anche alla sede e al tipo di lesione su cui eseguire la crioterapia.
Post-trattamento:
subito dopo la seduta di crioterapia la zona trattata appare più rossa e talvolta gonfia (edema); tale fenomeno è conseguente all’infiammazione creata dal congelamento ed è in genere di breve durata ,qualche ora. Nelle ore successive si può avere la formazione di piccole bollicine di siero o siero-ematiche (talora confluenti in bolle di dimensioni maggiori) se l’infiammazione è di entità più elevata. Tale fenomeno si può verificare dipendentemente dal tipo di pelle, sede della lesione, dal tipo di lesione e dall’effetto che si vuole ottenere. Per precauzione, dopo ogni seduta di crioterapia si dovrà applicare una crema antibiotica per 4-5 giorni.
Come effetto tardivo della crioterapia è possibile avere delle differenze di colore nella zona trattata (ipo- o ipercromie), dipendenti dalla profondità della lesione trattata o se la zona interessata viene esposta troppo precocemente al sole, mentre l’infiammazione è ancora attiva. In genere tali discromie si risolvono comunque nel tempo.
Soluzioni alternative proposte da DermoEstetica Italiana:
a seconda della patologia da trattare, possono essere considerati alternative alla crioterapia il trattamento laser, la diatermocoagulazione, l’asportazione chirurgica, la terapia fotodinamica.
Crioterapia
